Questione filobus a Verona: la proposta di Europaverde
Filobus sì, filobus no. Cosa ne pensano i cittadini e Mao Valpiana di Europaverde
A luglio 2019 sono partiti i lavori per implementare a Verona dei percorsi per i filobus, progettati per cambiare radicalmente la viabilità stradale della città e andare incontro ad una salvaguardia ambientale, favorendo così agli abitanti gli spostamenti in mezzi collettivi e riducendo l’inquinamento delle macchine singole.
Il progetto completo coprirebbe il territorio da est (San Michele, Borgo Venezia) a ovest (zona stadio, Borgo Milano). 24 km di rete, 4 linee pronte per il 2021. Amt è la società che esegue i lavori e che assicura che le piante che andrebbero ad intralciare il percorso, verrebbero tutte ripiantate nelle stesse zone, per non privare i quartieri delle loro zone verdi.
Sin da subito però, i negozianti delle strade interessate si sono trovati in disaccordo, perché le vie bloccate non permettono ai clienti di vedere ed entrare nei loro locali. I residenti invece espongono la difficoltà di spostarsi e di andare al lavoro. Di conseguenza, sono sorti dei comitati di gruppi cittadini che chiedono di rivedere i percorsi e le scelte fatte.
Mao Valpiana e Europaverde propongono di rivedere il progetto, pensandolo, magari, con tram-bus, cioè mezzi ibridi, elettrici e a metano, e con frequenza ed orari certi. Potrebbe essere una soluzione intermedia, più economica e flessibile.
“Verona è una delle città più inquinate d’Italia. L’anno scorso si sono superati per 114 giorni i limiti del Pm10. Siamo soffocati dallo smog e la salute collettiva è messa a serio rischio. Tra le principali fonti di emissioni nocive c’è il traffico automobilistico. Se a questo aggiungiamo che la migliore barriera all’inquinamento, rappresentata dal patrimonio arboreo della città, viene continuamente minacciata e aggredita con tagli indiscriminati, che riducono l’unico filtro capace di assorbire anidride carbonica e restituire ossigeno, capiamo che siamo in una situazione drammatica”, spiega Valpiana.
Ad oggi, l’auto privata continua ad essere il mezzo più utilizzato dai veronesi per gli spostamenti. È necessario quindi pensare ad un trasporto pubblico ecologico di massa. Europaverde propone dunque di mettere da parte il progetto sui filobus per riprendere in mano quello sui tram. Inoltre, continua Valpiana, si potrebbe pensare ad un passaggio in Corso Cavour (tra Castelvecchio e Portoni Borsari), sulla carreggiata destra, riportando alla vista sulla carreggiata sinistra la strada romana Postumia ora coperta da una gettata di cemento.
“Un sistema di trasporto pubblico efficiente, veloce, moderno, comodo, deve essere attrattivo e desiderabile, per rendere superato, scomodo, costoso, il trasporto privato. Solo con questa visione anche Verona riuscirà a risolvere definitivamente il problema del traffico e dunque dell’inquinamento cittadino.”
In attesa di nuove disposizioni, attendiamo il futuro dei trasporti veronesi, che influenzano inevitabilmente tutti gli studenti, compresi quelli universitari. Indipendentemente da fazioni politiche e disposizioni statali, l’interesse è quello di salvaguardare il nostro territorio al meglio, impegnandoci a collaborare per il bene collettivo.