Festivaletteratura: Alice Walker e il potere della scrittura

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La seconda giornata del Festivaletteratura è giunta al termine e anche in questo 9 settembre numerosi sono stati gli incontri organizzati. All’evento con Alice Walker, la scrittrice, collegata da remoto, parla dell’importanza della scrittura e di quanto essa possa salvare da ogni turbamento.

Pass Magazine ha deciso di seguire l’evento Lettere dal sottosuolo con Alice Farina, curatrice dell’epistolario di Dostoevskij edito Il Saggiatore, e Matteo Archetti, condotto da Alessandro Zaccuri. Nel pomeriggio, nello scenario di Piazza Castello, due sono stati gli incontri a cui ha preso parte la redazione: Polifonia, un dialogo tra Michela Murgia e Bernardine Evaristo; La scrittura che libera, Alice Walker intervistata da Maria Giulia Fabi.

Alice Walker, la scrittura e la gioia di stare al mondo

In particolare, Alice Walker parla dell’importanza della scrittura e di quanto essa possa salvare da ogni turbamento. Infatti, l’autrice racconta di sentire la sofferenza di tutti gli esseri viventi e di tutte le cose e il suo atto di scrivere è un modo per dare loro la libertà di vivere. Insieme ad Alice Walker si è parlato di discriminazioni, di razzismo e di violenza domestica sulle donne. Secondo l’autrice per essere dei veri esseri umani è importante avere un’anima: quest’anima nasce e si sviluppa nel momento in cui proviamo orgoglio per qualcosa che abbiamo fatto o per chi siamo. Per questo motivo i personaggi della scrittrice americana hanno sempre un’anima e sono in grado di preservarla. Persino quei personaggi da lei costruiti che non sono affatto buoni hanno un’anima per cui vale la pena conoscerli e anche difenderli.

Alice Walker al Festivaletteratura

Maria Giulia Fabi, conduttrice dell’intervista, ed Alice Walker hanno, inoltre, dialogato anche sull’importanza dell’attivismo e sulla capacità degli uomini e delle donne di volere cambiare le cose e di poterci riuscire. La scrittrice si è occupata anche di mutilazione genitale femminile nel suo libro Possedere il segreto della gioia. A questo proposito dice:

Non sapevo esistessero queste pratiche almeno fino ai miei venti anni, poi ho fatto un viaggio in Kenya ed ho scoperto questa realtà. Ci ho impiegato molto tempo, vent’anni per trovare il coraggio di scriverne. Ne ero completamente scioccata, non credevo che si potesse ricorrere a questo tipo di violenze. Ho deciso, dunque, di combattere questo grandissimo problema con la scrittura.

Alice Walker, tra i suoi tanti lavori, compie un recupero della letteratura femminile afroamericana. Un gesto, questo, importante e fondamentale per non lasciar oscurare una letteratura di tale portata, dice:

Nel panorama letterario afroamericano sono numerose le scrittrici valide e capaci, così come gli scrittori: sono talmente tanti che ti ci perdi dentro.

Racconta poi il suo incontro con James Baldwin, scrittore ed attivista proprio come Walker, uno dei più conosciuti ed apprezzati a livello internazionale. La prima volta che la scrittrice conosce Baldwin, comprende la potenza della sua scrittura e quanto sia possibile cambiare le cose con la volontà:

Il mio libro preferito di James Baldwin è Un altro paese e questo testo è certamente il motivo per cui mi piace molto questo scrittore. Da giovane andavo verso Nord per lavorare, guadagnare qualche soldo e metterlo da parte per pagarmi gli studi. Mentre ero nella stazione degli autobus di Boston mi sono ritrovata di fronte ad una parete piena di libri di Baldwin. Non riuscivo a credere che uno scrittore nero potesse avere una parete di libri a lui dedicata, ho immaginato quanto fosse bravo a vendere le sue copie, quanto fosse importante la sua scrittura. Di lui amo l’intelligenza e la capacità di amare.

Notevole è lo spirito positivo con cui si presenta Walker, la gioia di stare al mondo viene espressa in modo genuino e onesto. Sostiene che la vita sia così prodigiosa da essere vissuta a pieno; il danneggiamento che prova il genere umano è qualcosa che viene creato proprio dall’uomo. Walker ha vissuto l’oppressione, ha sofferto, ma crede che l’essere vivi in questo mondo sia importante per apportare un cambiamento:

Mi rendo conto ogni giorno di quanto siamo fortunati ad essere vivi.

La scrittrice ha, in seguito, risposto alle numerose domande del pubblico e ha consigliato di dare un’occhiata al suo sito internet spiegando che, come sua madre aveva l’abitudine di curare il giardino, lei cura il suo blog facendo crescere la conoscenza di chi legge.

LEGGI ANCHE: Festivaletteratura: “La prima volta che il dolore mi salvò la vita”

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2 risposte

  1. 10 Settembre 2021

    […] LEGGI ANCHE: Festivaletteratura: Alice Walker e il potere della scrittura […]

  2. 12 Settembre 2021

    […] LEGGI ANCHE: Festivaletteratura: Alice Walker e il potere della scrittura […]

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