Editoriale | Pass Magazine N°46
L’editoriale del n°46 di Pass Magazine
di Alessandro Bonfante
Siamo convinti che l’università non sia un diplomificio. È questo il motivo principale che ci spinge a collaborare per dare alle stampe Pass Magazine. Studenti e studentesse, matricole o fuori corso, che vogliono vivere gli anni dell’università mettendosi in gioco, mettendoci la faccia e, nel nostro caso, le parole. Siamo rappresentanti di quella categoria di giovani che guarda al futuro con fiducia e con qualche timore, ma con una gran voglia di rimboccarsi le maniche.
Pass Magazine ha ormai compiuto dieci anni, ma continua la sua storia nonostante le sessioni di laurea che puntualmente lo privano di qualche collaboratore. Dalla redazione sono passate decine di studenti nel corso degli anni. Grazie al loro tempo e al loro impegno il giornale è cresciuto, si è trasformato, ha attraversato la rivoluzione digitale. Nel 2007 Youtube e Twitter erano appena nati, Facebook ancora non esisteva in versione italiana, Instagram era forse un vago progetto nelle menti dei suoi fondatori. Eppure sono questi, insieme al sito, i canali attraverso cui oggi si esprime un giornale nato di carta, che crede nel valore delle parole e nella bellezza del fruscio delle pagine.
Pass è cresciuto con l’idea di un giornale che passa di mano in mano, che si sfoglia in attesa di una lezione e che crea lo spunto per una chiacchierata. Non una semplice fonte di nozioni e informazioni, ma un motore di socialità, come vogliamo che sia anche l’università. Gli incontri fra persone formano la nostra identità e hanno creato quella di Pass Magazine, che semestre dopo semestre ha fatto incrociare le penne e le tastiere di tanti studenti. Anche quest’anno Pass si è rinnovato, con tanti nuovi membri, nuove idee e nuove energie. Ma un unico desiderio: raccontare la vita universitaria, viverla e crescere ancora.
2 risposte
[…] Come ha scritto molto bene Alessandro qualche mese fa, la nostra università non è un diplomificio, ma molto altro, e Pass contribuisce a rappresentare «quella categoria di giovani che guarda al futuro con fiducia e con qualche timore, ma con una gran voglia di rimboccarsi le maniche». […]
[…] Come ha scritto molto bene Alessandro qualche mese fa, la nostra università non è un diplomificio, ma molto altro, e Pass contribuisce a rappresentare «quella categoria di giovani che guarda al futuro con fiducia e con qualche timore, ma con una gran voglia di rimboccarsi le maniche». […]