Ecco come si procurano i libri per gli esami gli studenti dell’UNIVR
I Sondaggi di Pass Magazine
Gli universitari passano la maggior parte del loro tempo con la testa tra i libri. Questo non vale se studi a Verona, dove ai manuali gli universitari preferiscono le più economiche fotocopie. Ben il 40,7% degli studenti che hanno risposto al quinto sondaggio di Pass Magazine, infatti, ha dichiarato di procurarsi i testi per gli esami spulciando gli scaffali delle varie biblioteche di Dipartimento per poi passare le giornate (o magari anche le nottate?) a tu per tu con la fotocopiatrice. Tutto ciò in barba al limite del 15% sulle pagine fotocopiabili da un testo. Ma che ci dobbiamo fare, siamo poveri: arrestateci tutti! Forse tra questa buona fetta di studenti scaligeri c’è chi arriverà alla fine delle propria carriera universitaria senza aver mai aperto un libro vero e proprio, accontentandosi di dispense rilegate in qualche modo con anelli che escono un po’ da tutte le parti.
Si piazzano al secondo posto, con un 18,6%, gli intervistati che più si avvicinano al canone dello studente modello e che per procurarsi i libri, da custodire poi gelosamente nella propria cameretta, si recano in libreria. Il mondo dell’editoria deve ringraziare questi ragazzi.
A sostenere di tanto in tanto gli editori ci pensa anche l’11,9% degli studenti appartenenti ad una categoria “ibrida”. Tra di loro c’è chi decide volta per volta dove reperire i testi, a seconda dell’interesse che nutre per la materia, e chi ripiega sulle librerie solo dopo aver cercato invano manuali usati in condizioni decenti.
Il 13,6% degli studenti, invece, contribuisce ad alimentare il mercato nero dei testi universitari. Nei giorni che seguono l’inizio del semestre, infatti, è possibile notare un proliferare di annunci postati sui social o appesi alle più tradizionali bacheche dei corridoi. Scatta allora la corsa contro il tempo per avere la meglio sui colleghi e accaparrarsi i libri meno mal ridotti, acquistati a metà prezzo dandosi appuntamento negli orari più improbabili tra una lezione e l’altra e negli angoli più loschi della facoltà.
A questo proposito, una minima parte degli studenti (8,5%) è disposto a tutto pur di aggiudicarsi quel libro usato, anche a ignorare le macchie di dubbia natura che si possono trovare tra una pagina e l’altra.
Per finire, solo il 6,8% degli intervistati ha dichiarato di dare la caccia ai pdf gratuiti su internet, che per la loro rarità potrebbero essere considerati leggende metropolitane. Un applauso a chi riesce a scovarli e a soddisfare così la propria sete di sapere, o meglio di CFU.
Irene Ferraro
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