Diversamente in Danza in scena con “Opus Incertum”

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L’impresa sociale Diversamente in Danza ritorna al Teatro Camploy di Verona il 26 ottobre con uno spettacolo inedito

L’impresa sociale Diversamente in Danza ritorna al Teatro Camploy di Verona martedì 26 ottobre alle 20.45 con “Opus Incertum“: uno spettacolo che ha lo scopo di dimostrare come corpi e modi di pensare diversi possano incastrarsi in un’unica sintonia.

Ce ne parla Giorgia Panetto, fondatrice della compagnia, che ha coreografato lo spettacolo assieme a Annie Hanauer e Susanna Recchia.

Cos’è Diversamente in Danza

Diversamente in Danza è un’impresa sociale che ha lo scopo di fare arte performativa partendo dalle diversità e dai limiti dei singoli per dare il via a un’esperienza innovativa. Questa impresa sociale, nata nel 2003 da un’idea di Giorgia Panetto, ha riscontrato numerosi successi e si propone di sensibilizzare il mondo artistico al tema della disabilità e di promuovere l’inclusione nel mondo della danza. È un’associazione che tenta di sdoganare l’idea del ballerino perfetto e premia chi esegue movimenti ordinari con trasporto, eleganza e con straordinaria verità.

«Tutti possono danzare – spiega Giorgia – e, seguiti nel modo corretto e con gli strumenti giusti, anche le persone con disabilità cognitiva possono trasformare la propria passione in lavoro e non viverla solo come terapia occupazionale. Ognuno ha un suo potenziale unico. Noi aiutiamo i nostri danzatori a scoprirlo e trovare la strada giusta per migliorare. Unico requisito: la passione per la danza».

Lo spettacolo Opus Incertum

Questo spettacolo è il frutto di un progetto di formazione che nasce nel 2018 dalla volontà di dare uno sbocco lavorativo anche a ragazze con disabilità. Il nome “Opus Incertum” si riconduce alla tecnica edilizia romana che consiste nell’incastrare pietre molto diverse tra loro ottenendo un muro solido e uniforme. Le ballerine, quindi, dimostreranno che la diversità arricchisce e che menti e corpi diversi possono danzare all’unisono.

Le protagoniste sono tre ragazze con disabilità cognitiva, che già frequentavano i laboratori dell’associazione, e due ragazze normodotate che hanno da sempre studiato danza attraverso tecniche inclusive.

«Sono tanto orgogliosa – afferma Giorgia. – In Italia è difficile pensare che la danza possa essere un lavoro per qualcuno e che una persona con disabilità cognitiva possa trovare un lavoro in ambito artistico al pari di un “normodotato”. In “Opus Incertum” le ragazze hanno un regolare contratto come lavoratrici dello spettacolo, tutte con stesso compenso; un riconoscimento del loro impegno e del loro lavoro. Sono tutte autonome e professionali che sia sul palcoscenico, dietro le quinte o in prova. Vorrei che fosse solo l’inizio e che questo progetto si rinnovasse costantemente e che aprisse la strada anche ad altri appassionati».

Con il primo estratto di “Opus Incertum“, presentato nell’estate 2020, la compagnia ha ottenuto molte soddisfazioni. «Vari lavoratori dello spettacolo – rivela Giorgia – hanno riconosciuto la qualità artistica del nostro lavoro. Non abbiamo niente da invidiare a chi fa parte già da tempo del panorama professionale di Verona, pur riconoscendo le nostre peculiarità». 

Ripartenza post-covid

Il mondo dello spettacolo è uno dei settori più danneggiati dal Covid-19 e ha costretto numerosi lavoratori a rimanere fermi per circa un anno. È questo il caso di “Opus Incertum“, messo completamente in pausa durante la pandemia.

«La ripartenza è stata dura – spiega Giorgia. – Avevamo debuttato nell’estate 2020 ma ci siamo dovute fermare. Quando siamo ripartite eravamo arrugginite… Ho avuto un attimo di paura».

Eppure, Giorgia, insieme ad Annie Hanauer e Susanna Recchia (due professioniste nel panorama della danza) sono riuscite a trovare le strategie giuste per tornare in carreggiata in poco tempo e mettere le ragazze nelle condizioni ottimali di dare il 110%.

Non resta dunque altro da fare che sostenere questo progetto, acquistare i biglietti e tenersi liberi per il 26 ottobre.

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