Cosa loro…o Cosa nostra?: Di’ la verità anche se la tua voce trema
Di’ la verità anche se la tua voce trema è una raccolta delle inchieste di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa da un’autobomba il 16 ottobre 2017. Gli esecutori dell’omicidio avevano acquistato l’ordigno dalla mafia italiana. Ancora una volta la criminalità colpisce la libertà di stampa e tutti quei giornalisti che, come Daphne, svolgono regolarmente il proprio mestiere raccontando le verità più scomode ai propri lettori.
Già il titolo del libro dimostra la tenacia e il coraggio con cui Daphne ha svolto le sue inchieste, continuando a scrivere i suoi articoli anche nei suoi ultimi mesi di vita quando è stata numerose volte minacciata. I diversi atti intimidatori che la giornalista ha dovuto subire, tra cui l’uccisione del cane e l’incendio della sua casa, non le hanno però impedito di fermarsi e ha continuato a indagare sugli aspetti più oscuri di Malta, paese che lei amava e che proprio per questo motivo voleva difendere, denunciando i mali di uno Stato.
I suoi trent’anni di carriera giornalistica sono racchiusi in questa raccolta di articoli della collana Bompiani Munizioni, selezionati dai figli Matthew, Andrew e Paul con una prefazione di Roberto Saviano. Le inchieste di Daphne riguardano la corruzione dei politici maltesi, il narcotraffico, il riciclaggio di denaro sporco, l’influenza del regime azero sulla politica locale, il ruolo di Malta nello scandalo dei Panama Papers e il sistema della vendita della cittadinanza maltese che vale il 2,5% del PIL dell’isola.
Un capitolo è inoltre dedicato alla raccolta di alcuni articoli sulla migrazione albanese negli anni ’90, che ha coinvolto anche Malta, oltre all’incontro che la giornalista ha fatto con altri migranti provenienti dai paesi africani negli anni duemila. Uno scenario che ricorda i barconi di migranti che approdano sulle coste Italiane in modo consistente ormai da più di dieci anni.
Il libro contiene inoltre un capitolo intitolato L’altra Daphne che racchiude gli articoli che Daphne scriveva sulla rivista Taste&Flair, di cui era lei stessa direttrice: piante, cibo, ricette, design, riti religiosi e tradizioni sono dunque gli altri interessi della giornalista che si distaccano dalle inchieste sulla corruzione maltese.
Daphne è stata la prima editorialista di Malta e la prima a pubblicare gli articoli con il proprio nome, in un momento in cui, negli anni ’90, le redazioni maltesi erano interamente composte da uomini. Gli editorialisti dei giornali erano infatti quasi tutti sconosciuti e gli articoli o non riportavano sottotitoli, o erano pubblicati sotto pseudonimo.
Le inchieste raccolte in Di’ la verità anche se la tua voce trema provengono dal The Sunday Times of Malta, dal The Malta Indipendent (che Daphne ha contribuito a fondare), e soprattutto dal suo blog Running Commentary, aperto nel 2008, che contiene la maggior parte delle sue storie principali. Il blog attirava in media un pubblico di 400mila lettori giornalieri, raggiungendo talvolta anche il milione. Ha pubblicato il suo ultimo post alle 14.35 del 16 ottobre 2017, poco prima di salire sulla sua automobile ed essere uccisa. Quando è morta Daphne aveva in corso 47 cause per diffamazione, cinque delle quali in sede penale e quasi tutte intentate da politici e sostenitori di politici maltesi.
Daphne era dunque un personaggio scomodo, perché nei suoi trent’anni di attività giornalistica ha sempre combattuto contro la corruzione nel suo paese, denunciando le ingiustizie. Chi l’ha uccisa e ha progettato il suo omicidio pensava di eliminarla per sempre, ma in realtà le sue parole continuano a riecheggiare nei suoi articoli online e soprattutto nel suo blog Running Commentary che, nonostante i numerosi tentativi di rimuoverlo, oggi si trova ancora sul web ed è possibile tutt’ora leggere tutte le inchieste in cui Daphne ha denunciato la corruzione di Malta.