Di cosa hanno parlato al tavolo regionale per il diritto allo studio
Diritto allo studio, ai tempi del coronavirus. Se ne è parlato ieri al tavolo regionale con l’assessore all’Istruzione del Veneto.
Ieri, giovedì 30 aprile, i rappresentanti degli studenti delle università del Veneto, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, i presidenti e i direttori degli enti per il diritto allo studio (Esu) si sono incontrati per fare il punto sulle richieste in seguito ai disagi portati dalla pandemia Covid-19.
«Abbiamo sottolineato la necessità di stanziare fondi per gli idonei non beneficiari di borsa di studio (per gli studenti di belle arti e conservatorio) e per i non beneficiari di borsa di studio che stanno continuando a pagare la quota (alloggi e mense) pur non fruendo del servizio a causa del ritorno forzato alle loro abitazioni» fanno sapere dal Oltre – Studenti per il futuro, gruppo che esprime il vice presidente Esu di Verona, Nicola Marson.
«Nonostante il ritardo con cui è stato convocato, siamo comunque lieti che la Regione abbia accolto la nostra richiesta di convocazione del tavolo, ma va precisato che se non verranno convocati con regolarità da qui in poi la loro incisività sarà sostanzialmente nulla» mette in chiaro Deborah Fruner, coordinatrice di Udu Verona.
«Va trovata al più presto una soluzione, a partire dal superamento degli idonei non beneficiari e dall’aumento della soglia ISPE a livello regionale, in modo da aumentare la platea di borsisti, dal momento che troppi studenti, il prossimo anno, non potranno più permettersi gli studi. Il Ministero stima il 20% di iscritti in meno, che sopraggiunge quando l’università italiana stava appena riprendendosi dai tagli della Gelmini. Non possiamo permetterci un tale impoverimento in un momento storico in cui la ricerca è l’unica bussola per non cadere più in un’emergenza sanitaria, sociale ed economica» aggiunge Fruner.
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«Ci siamo soffermati prima di tutto sulla situazione degli studenti borsisti, richiedendo la restituzione della trattenuta per i servizi di fruizione pasti e la sospensione del canone mensile degli studentati per gli studenti fuori sede che al momento non beneficiano di questi servizi. Va inoltre potenziata la didattica a distanza, andando incontro ai bisogni degli studenti che non dispongono di una connessione stabile o di dispositivi tecnologici, fornendo, su richiesta dello studente, sim gratuite per la gestione del traffico dati e dispositivi elettronici in comodato d’uso per fruire delle lezioni anche da casa».
«L’aiuto deve provenire anche dalle istituzioni nazionali» aggiunge Sofia Giunta, capogruppo della lista Udu in Cnsu «il Mur, la Crui e il governo devono rispondere alle domande e ai bisogni di migliaia di studenti, intervenendo al più presto con misure che possano incidere effettivamente sulla qualità della vita e della carriera universitaria dello studente».
Nel post Instagram seguente i punti riassunti da Oltre al termine della riunione.