D’Avenia a Verona: Ogni storia è una storia d’amore
L’autore ha portato al Teatro Nuovo il suo racconto teatrale
di Giulia Tartaglione
L’amore salva? Questo l’interrogativo fondante del racconto teatrale di Alessandro D’Avenia andato in scena lo scorso 4 ottobre in un Teatro Nuovo da tutto esaurito. La città di Giulietta è stata una delle tappe per l’evento che vede lo scrittore raccontare in forma teatrale il suo ultimo libro Ogni storia è una storia d’amore. Il libro ripercorre trentasei storie di donne accomunate dal fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti. Cinque di queste sono state portate in scena a Verona.
Lizzie, Fanni, Nadežda, Carol, Giulietta. Queste le donne legate ciascuna a una storia di vita diversa, ma intrecciate dal filo narrativo tessuto da D’Avenia. Un filo che ricostruisce l’immagine di donne che non rimangono all’ombra di grandi uomini. Ogni filo è una storia partita dallo stesso gomitolo, quello da cui partono tutte le storie fin dal principio: è il mito, l’archetipo di ogni storia d’amore, Orfeo e Euridice.
Le storie
La prima narrazione ci racconta di Elizabeth Siddal, alias Lizzie, amante adorata dal pittore Dante Gabriel Rossetti e allo stesso tempo autrice dell’unica vera opera d’arte della loro relazione: la poesia si intitola Amore morto e racchiude tutto il dolore di una madre che perde la sua bambina nel momento stesso in cui viene al mondo. La storia di Miklós Radnóti ci porta dentro un campo di concentramento dove prende forma un taccuino, il Taccuino di bor, uno scrigno di poesie dedicate alla moglie Fanni. Una speranza che forse non avremmo mai conosciuto se non fosse stato per la dedizione di lei nel cercare il corpo morto del suo consorte. Ancora affascinati dalla forza di Fanni incontriamo Nadežda, una donna in grado di regalare l’immortalità a suo marito, Osip Mandel’štam. Fu lei a imparare a memoria tutte le sue poesie, anche quando il regime comunista bruciò tutti i suoi scritti e lo distrusse fisicamente in un gulag. E infine la storia di Carol e di Giulietta, la prima compagna di Julio Cortázar e la seconda del regista Federico Fellini, entrambe complici dei propri compagni anche quando la malattia avrebbe potuto togliere la voglia di rendere la loro vita l’opera d’arte più riuscita.
Lo spettacolo
Queste cinque storie sono state la forza motrice dello spettacolo curato dalla regia di Gabriele Vacis e dal disegno illuminotecnico e sonoro di Roberto Tarasco. In questa cornice D’Avenia ha voluto svelare in un lento crescendo cinque parole capaci di far evolvere una storia d’amore autentica: infatuarsi, invaghirsi, intuarsi, infuturarsi, insemprarsi. Parole comuni e altre forse dimenticate, poste come antidoto di fronte all’odierno ostentato veleno del cinismo nelle relazioni. Il dubbio che ci insinua D’Avenia è che non tutte le cose belle siano destinate a essere distrutte. E se è vero che ciò che sai amare rimane, allora il lungo applauso finale ci rassicura che qualcosa è rimasto.
Il libro
Ogni storia è una storia d’amore
Alessandro D’Avenia
Editore: Mondadori
320 pagine
20 euro