Congresso Udu Verona, Laura Bergamin è la nuova coordinatrice
Giornata di festa, ma anche di impegno ieri per il sindacato studentesco Udu Verona, che nel salone Girelli di via dei Mutilati ha celebrato il IX congresso. Passaggio di consegne al nuovo esecutivo, il testimone passa da Deborah Fruner a Laura Bergamin.
Spazio anche alla commozione. L’impegno politico è una vicenda umana, e come tale porta con sé relazioni ed emozioni. Difficile contenerle nella lettura di un pur vigoroso rapporto di fine mandato: d’altra parte gli effetti dell’impegno di Deborah Fruner sono linfa vitale per Udu Verona.
L’associazione studentesca, dopo qualche anno di difficoltà, è rinata sotto la guida di Fruner, che ha saputo creare un gruppo coeso e attivo, fino alla conquista di importanti obiettivi, primo fra tutti il Consiglio degli studenti dell’Università di Verona.
Ieri, con il nono congresso di Udu Verona – dal titolo “In direzione ostinata e contraria” – si è concluso un ciclo, ma se ne apre uno nuovo con l’esecutivo entrante, che sarà guidato da Laura Bergamin. Gli altri membri sono Adrian Nirca come vice-coordinatore, Francesco Laschera, Daniele Zanca, Giulia Impagnatiello e Delia Rampazzo.
«Sono stati due anni molto intensi, e la fase di ricostruzione ha avuto il suo seguito» è il commento di Deborah Fruner. «Ora la nostra associazione ha ancora molte cose da fare e spazio per crescere. Le cinque persone del nuovo esecutivo hanno tutte le caratteristiche e la forza per andare avanti».
Come è stato possibile risollevare le sorti di Udu, che un paio di anni fa era quasi inesistente a Verona? «Evento dopo evento, conferenze, riunioni (online durante la pandemia, altra occasione per crescere). Trasmettere la passione per l’altro, fare qualcosa per qualcuno che non conosceremo, ma verrà dopo di noi e troverà una situazione migliore. Questo è il motore dell’Udu Verona» dice Fruner.
Si apre una nuova fase con la neo-coordinatrice Laura Bergamin. «Sono molto emozionata, ma anche motivata a portare avanti il lavoro che Deborah ci ha lasciato. Il nostro esecutivo è formato da cinque persone molto diverse fra loro, ma che sicuramente riusciranno ad amalgamarsi al meglio e portare a crescere l’associazione».
I prossimi obiettivi: «Vogliamo crescere a livello universitario e lottare per gli studenti. Punto saldo il diritto allo studio, in particolare porteremo avanti le discussioni con Esu, che ci ha ascoltati poco nell’ultimo periodo. Poi vorremmo crescere anche a livello cittadino, portando la città a essere davvero a dimensione di studente».
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Oltre a rappresentanze della Cgil e della politica veronese, significativa la presenza al congresso del Prorettore dell’Università di Verona Roberto Giacobazzi. «L’Università è un’istituzione degli studenti, per gli studenti. Dopo due anni di pandemia finalmente riusciamo a rivivere gli spazi della “Universitas studiorum”. Non avere gli studenti, non sarebbe interessante nemmeno per un docente».
Un ruolo chiave nel rilancio di Udu è la presidenza del Consiglio degli studenti. «Ci rivolgiamo in prima istanza alla rappresentanza – afferma il presidente Stefano Ambrosini – però Udu è molto di più. È un’associazione che a 360° vuole offrire occasioni di riflessione e approfondimento su tutti i temi cari ai giovani oggi, dai diritti Lgbtqi alla questione climatica. Vogliamo essere un contenitore in cui si possa parlare di politica in un contesto libero».
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