Call me by your name: la delicatezza di una storia d’amore
Oggi è il 17 maggio, la giornata contro l’omofobia, la bifobia e transfobia e Pass Magazine ha deciso di dedicare la rubrica culturale di questo mese alla comunità LGBTQIA+. Tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman, “Call me by your name” è un film del 2017 che con delicatezza racconta la storia d’amore di due ragazzi, Elio e Oliver e della nascita di un sentimento tanto inaspettato quanto intenso.
In un’estate nella campagna del nord Italia degli anni Ottanta, Elio, un ragazzo di 17 anni e la sua famiglia ospitano ogni anno uno studente straniero per permettergli di terminare la tesi di dottorato e vivere un’esperienza diretta con le meraviglie del territorio italiano. A rompere la quiete del mondo di Elio fatto di libri, pianoforte e incontri serali con gli amici di sempre arriva un ragazzo americano, Oliver, che da subito si distingue per il suo fascino e l’aria sfrontata, caratteristiche che poco si sposano con il carattere più introspettivo di Elio.
Tra i due quindi non nasce da subito una bella amicizia. Nonostante questo, i genitori di Elio fanno di tutto per farli convivere in un clima sereno e chiedono così al loro unico figlio di portare il nuovo ospite in giro per il paese con lo scopo di mostrargli i dintorni e con la speranza che, conoscendosi meglio, i due finalmente possano andare d’accordo. Elio gli presenta così i suoi amici che inevitabilmente subiscono il fascino del bell’americano in visita. Di Marzia è particolarmente geloso, poiché tra i due sembra esserci una sorta di infatuazione. Nel suo cuore però Elio è confuso. Quando sta con Oliver sembra odiarlo, infastidito dai suoi modi talvolta superficiali e i suoi inspiegabili “dopo” che non fanno altro che interrompere discorsi a metà e prolungare l’attesa di una risposta. In altri momenti invece, nutre un profondo interesse per lui, ne è attratto come una calamita senza capirne tuttavia il motivo. Questa curiosità e attrazione insieme lo portano addirittura a intrufolarsi di nascosto nella stanza assegnata a Oliver pur di avvicinarsi a lui e conoscerlo un po’ meglio.
Un giorno Elio decide di guardare in faccia la realtà e fare ordine nel suo cuore dichiarandosi a Oliver. I due si baciano ma l’americano sembra non essere interessato a quel tipo di rapporto con il ragazzo, finendo così per respingerlo. Come reazione quindi Elio, ferito e confuso da Oliver, decide di dimenticare tutto andando a letto con Marzia. Questo però più che aiutarlo a evadere dalla delusione, non fa altro che schiarirgli le idee e lo spinge così a scrivere una biglietto all’americano chiedendogli di incontrarlo e di concretizzare una volta per tutte quei “dopo” senza senso. A mezzanotte così i due si incontrano e finalmente riescono a dichiararsi l’uno all’altro, facendo cadere il muro di carta che maldestramente avevano eretto tra loro. Ma non tutte le storie d’amore hanno purtroppo un lieto fine.
Se dovessi descrivere con una parola il film di Luca Guadagnino, sceglierei delicatezza. Luca riesce a ricreare con i colori e le musiche l’atmosfera di un ricordo vissuto negli anni ’80. La storia di due giovani tanto diversi nei modi quanto simili nell’anima che si innamorarono sotto le fronde degli alberi di pesco. Accompagnato dalle bellissime note di Sufjan Stevens, in Call me by your name si celebra l’amore tra due persone che in pochi giorni riescono a legarsi vivendo un’estate indimenticabile e che li segnerà per sempre. In questo film si riesce a cogliere ogni sfumatura emotiva dei personaggi: dal fastidio e nervoso iniziali che Elio prova nei confronti di Oliver, alla passione e incontrollabile impazienza dell’attesa di stare finalmente insieme, al dolore nel petto che si prova solo quando sai che ti dovrai separare dalla persona che ami, sapendo che dopo di lui ci sarà il vuoto.
Il successo in Call me by your name non si trova soltanto nella delicata descrizione di un giovane amore tra due ragazzi che, anche se all’inizio cercano di negare i propri sentimenti, in realtà si appartengono. In questa storia viene anche approfondito il tema dell’accettazione. I genitori di Elio si trovano infatti a dover affrontare la scelta del loro unico figlio che, innamorato di un altro ragazzo più grande di lui, vive un amore difficile da spiegare a una società italiana retrograda degli anni ’80. Con estrema naturalezza però, viene descritta la preoccupazione di una madre e un padre che, in grado di comprendere i sentimenti del loro figlio, sanno quanto l’amore sia una faccenda complicata sempre, per tutti, a prescindere da chi amiamo e per questo non vorrebbero vedere Elio soffrire. Intelligentemente gli concedono tuttavia lo spazio e la possibilità necessari per seguire il suo cuore ed essere sé stesso, consapevoli che a volte l’amore può far male, ma nonostante questo, vale la pena viverlo.