Tempo di lettura: 3 minuti
Lungo il proprio percorso di studi presso l’UNIVR, tutti gli studenti appartenenti a qualsiasi dipartimento dovranno fare i conti con il C.L.A. ovvero il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Verona, il cui scopo è fornire sostegno all’apprendimento delle lingue, inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e italiano L2, e che è rivolto, appunto, agli studenti sia italiani che stranieri, ma anche a insegnanti, strutture e utenti esterni se interessati. Il C.L.A. si occupa di promuovere lo studio e l’esercizio di tali lingue organizzando lezioni volte alla preparazione del conseguimento di diversi livelli linguistici previsti dalle direttive del Consiglio d’Europa. Oltre alle lezioni “in classe”, per perfezionare ulteriormente la lingua scelta, è stato creato anche un progetto chiamato Tandem@CLA, che consente di fare pratica “dal vivo” con ragazzi madrelingua attraverso incontri regolari, opportunità che permetterebbe di migliorare sia le conoscenze linguistiche sia interculturali di entrambi gli studenti.
Tutto ciò sarà sufficiente per raggiungere il livello necessario alla propria carriera? A tal proposito alcuni studenti del dipartimento di Lingue e Letterature Straniere (e non solo) hanno affermato che sono presenti alcuni problemi interni al sistema organizzativo e didattico.
Innanzitutto il primo punto riguarda lo svolgimento delle lezioni. Le aule in primis. A volte risultano troppo piccole per contenere un numero di studenti superiore a quello della capienza effettiva, costringendoli a seguire una lezione seduti per terra o ad andarsene perché la situazione non permette loro di capire l’argomento di cui si sta trattando. Si limita così la possibilità di fare la pratica necessaria per imparare la lingua.
La situazione ottimale sarebbe avere meno studenti per ciascuna lezione in modo tale da permettere loro sia di seguire adeguatamente che di poter interagire con il professore in caso di incertezze e dubbi; ma allo stesso tempo mettere il professore in una condizione in cui possa dedicare il giusto tempo ad ogni studente.
Non è tutto. Il disagio degli studenti “in esubero” è seguito dal problema degli orari delle lezioni. Spesso capita che le lezioni del C.L.A. si sovrappongano alle lezioni tenute in ateneo, obbligando gli studenti a scegliere quale frequentare. Probabilmente non c’è dialogo tra ateneo e C.L.A. e la conseguente mancanza di coordinazione tra i due organi mette gli studenti in difficoltà. A fronte del frequente verificarsi di questa situazione, gli studenti proporrebbero di programmare le lezioni di ateneo il pomeriggio e quelle del C.L.A. la mattina (o viceversa), in modo che tutti riescano ad essere presenti ad entrambe le lezioni.
Oltre al piano organizzativo, gli studenti di lingue considerano i materiali didattici e gli argomenti trattati inefficaci per una giusta preparazione. Vorrebbero programmi più chiari e uguali per tutti i corsi dello stesso livello, a prescindere dal professore, così che si sappia cosa studiare nel caso in cui non si riuscisse a frequentare le lezioni – per esempio per motivi di lavoro, perché non bisogna dimenticare che ci sono universitari impegnati in altre “carriere” al di fuori di quella universitaria.
Un altro punto da tenere in considerazione è la modalità di svolgimento dell’esame, le cui tipologie non sono ritenute consone al livello affrontato. Per ottenere la certificazione bisogna sostenere tre prove: informatizzato, scritto, orale. La prima prova, l’informatizzato, crea sempre non pochi problemi. Nonostante il vantaggio dell’esito immediato, gli studenti ritengono che non sia il modo più corretto per valutare il grado di preparazione di una lingua, anche perché non tutti i test informatizzati hanno la stessa difficoltà. Per quanto riguarda lo scritto, invece, molti preferirebbero l’utilizzo di griglie di valutazione più chiare, cioè una maggior trasparenza sulla valutazione degli esami: cosa premiano, cosa fa perdere punti, con che criteri vengono contati certi errori ecc.
Infine la conversione dei voti da centesimi in trentesimi è ingiusta. Uno studente che prende 70 avrà lo stesso voto di uno che prende 79, ovvero 24. Diventa scoraggiante per uno studente vedere il proprio impegno messo sullo stesso livello di chi, magari, ha avuto un colpo di fortuna.
Ecco alcuni dei motivi per cui spesso gli studenti (soprattutto del dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, ma anche quelli di tutti gli altri corsi) considerano le lezioni del C.L.A. inefficienti per un’adeguata preparazione e le modalità d’esame infattibili, tanto da spingersi a seguire corsi esterni all’Università, i quali sono ovviamente a pagamento!
di Alessia Venturi