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Oggi, anche un tweet o un post su Facebook possono portare scompiglio nelle istituzioni.
Continuano, infatti, le polemiche contro il post lanciato ieri su Facebook da Luca Morisi, Professore a contratto di Informatica presso il Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università degli Studi di Verona. Il post, intitolato “involontarie simmetrie”, “#scelgozaia”, accosta la foto di Alessandra Moretti, candidata del Partito Democratico alla Presidenza del Veneto, ad una pubblicità in cui sono ritratte alcune pornostar. Luca Morisi, oltre ad essere docente, è anche spin doctor e responsabile comunicazione del leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Subito, però, quanto postato sul social ottiene una forte risonanza mediatica e le reazioni negative di chi accusa l’autore di sessismo.
Anche nel nostro Ateneo l’accaduto non passa in sordina. Si alza un polverone nell’ambiente accademico, che pone l’attenzione sull’opportunità, per l’Università di Verona, di prendere le distanze rispetto all’uscita di Morisi. Domenico Francullo, Presidente dell’ESU di Verona, partecipata regionale per il diritto allo studio, e sostenitore di Flavio Tosi, risponde su Facebook con un appello al Rettore dell’Università di Verona: “se questa persona è vicina alla Facoltà di SMFN è meglio allontanarla per non far fare brutte figure all’Ateneo scaligero. A tutto c’è un limite. Si devono rispettare le persone. Resto basito che un Laureato in Informatica sia a questo livello”.
La polemica trova terreno fertile anche nel corpo studentesco, tra tutti Maria Giovanna Sandri, Coordinatrice del sindacato studentesco universitario Udu Verona, sottolinea come sia preoccupante che Luca Morisi insegni presso l’Ateneo veronese. “L’Università di Verona da decenni si contraddistingue per gruppi e realtà di vario tipo che fanno alta formazione e ragionano sulla parità di genere e sull’abbattimento degli stereotipi”, e aggiunge, “non posso credere che personaggi di questo tipo siedano in cattedra davanti a studentesse e studenti”.
I malumori crescono anche tra i docenti. La Professoressa Olivia Guaraldo, docente dello stesso dipartimento in cui insegna Luca Morisi, ha già inoltrato una lettera al Rettore, alla Direttrice del Dipartimento e al Direttore del Collegio Didattico. Si dice “indignata come donna e come docente”. “Questa è un’offesa alle donne in generale. Ci si deve vergognare”. Guaraldo sostiene che questa uscita mini l’immagine dell’intero Ateneo: “E’ un esplicito sessismo. Se fossimo negli Stati Uniti, tutte le studentesse femmine, bocciate da lui, potrebbero fare ricorso in quanto è da considerarsi non imparziale. Inoltre, non può fregiarsi del titolo di docente universitario per acquisire credibilità per il suo secondo lavoro. E’ l’Università tutta a fare una figura pessima”. La Professoressa chiosa asserendo che il comportamento vada sanzionato e che pretenderà che gli venga tolto l’insegnamento di Informatica filosofica, che oggi vanta.
Dal social network, dunque, la questione arriverà sulle scrivanie dell’Università, perché il tutto non si riduca ad un botta e risposta virtuale.
Miriam Romano