Becoming Jane: il ritratto di una donna controcorrente
Si chiude la rubrica dedicata alla celebrazione di donne forti che con le loro azioni sono riuscite a farsi valere. Pass presenta la recensione di “Becoming Jane – il ritratto di una donna”, il film biografico di Jane Austen, una delle prime donne ad aver lottato per i diritti femminili.
Becoming Jane – Il ritratto di una donna è la biografia giovanile di Jane Austen. Il film, diretto da Julian Jarrold nel 2007, si focalizza sulla vita sentimentale della scrittrice, interpretata da Anne Hathaway, e in particolar modo sul suo rapporto amoroso con il giovane avvocato scapestrato Thomas Langlois Lefroy, interpretato da James McAvoy.
Jane è una giovane donna destinata a trovare un marito benestante per cercare di continuare a condurre una vita dignitosa dopo la morte del padre. Alla fine del XVIII secolo, epoca in cui è ambientato il lungometraggio, la donna non poteva infatti ereditare la casa di famiglia e il patrimonio dei propri genitori, in quanto l’eredità si poteva trasmettere solo da padre a figlio. In assenza di un erede maschio, il patrimonio del padre passava nelle mani dei fratelli o dei cugini.
Jane Austen ha infatti più volte denunciato nei suoi romanzi la condizione di inferiorità della donna tra il XVIII e il XIX secolo. Nel corso di tutto il film, Jane cercherà quindi di dimostrare che anche una donna può vivere da sola e, nel suo caso, proprio grazie alla stesura dei suoi romanzi.
Fin dalle primissime scene del film, viene mostrata una Jane Austen con carta, penna, inchiostro e calamaio, intenta a scrivere i suoi brevi racconti e i suoi romanzi e a leggerli poi, in un secondo momento, nei salotti pubblicamente.
Jane Austen è nata in una famiglia numerosa in un paese della campagna dello Hampshire. Suo padre è un pastore protestante. Quasi tutti i suoi fratelli sono sposati tranne Henry, corteggiato da una donna benestante, e la sorella Cassandra, promessa sposa.
I corteggiatori non mancano per Jane e il ricco ereditiere Mr Wisley si dimostra particolarmente interessato a lei e desidera sposarla. La scrittrice però è contraria a stringere un legame basato solo ed esclusivamente su interessi economici e rifiuta quindi la proposta di matrimonio di Wisley.
Jane concepisce infatti il vincolo matrimoniale come un legame fondato sull’amore, cosa che la scrittrice rispecchia sempre nei suoi romanzi, dove le sue eroine, dopo mille peripezie, riescono alla fine a sposarsi con l’uomo che amano.
Tra letture, produzioni scritte e lunghe passeggiate nella natura, nel film la tranquilla vita di Jane viene stravolta dall’arrivo del giovane Tom Lefroy, mandato dal ricco zio in punizione in campagna per cercare di condurre una vita più dissoluta e lontana dai vizi della città. Il rapporto fra i due all’inizio è tormentato. Lefroy prende in giro lo stile di vita provinciale di Jane, ma col tempo è costretto a ricredersi. Coglie l’intelligenza della giovane e la incoraggia ad ampliare i suoi orizzonti. Le consiglia diverse letture da quelle consuete e le fa conoscere Ann Radcliffe, scrittrice di romanzi gotici, nonché un modello per la giovane Jane che aspira, come Ann, a riuscire a ottenere degli introiti grazie alla vendita dei romanzi.
Jane Austen trarrà ispirazione dalla sua storia d’amore con Mr Lefroy e scriverà Orgoglio e Pregiudizio, il suo romanzo più celebre.
Jane Austen è stata una delle prime scrittrici a dimostrare come anche una donna potesse provare a vivere grazie al proprio mestiere. Ha avuto il coraggio di andare controcorrente, decidendo di non sposarsi e cercando di vivere con gli introiti dei propri romanzi. Jane Austen ha dimostrato nella sua breve vita che una donna non era nata solo per scegliere un marito benestante: anche il genere femminile poteva prendere in mano la propria vita e usare la propria intelligenza e arguzia per cercare di diventare indipendente.
L’autrice ha cercato infatti di mantenersi da sola con la pubblicazione e la vendita dei suoi romanzi negli ultimi anni della sua vita. Il ricavo del suo lavoro letterario però non le ha mai consentito di essere completamente autonoma e ha sempre avuto bisogno di essere aiutata anche dai propri fratelli dopo la morte del padre. Questo dimostra che, senza l’appoggio di un marito o di qualche parente stretto, era davvero difficile per una donna a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo riuscire a vivere senza dipendere dall’aiuto di nessuno.
Jane Austen infine critica la concezione del contratto matrimoniale dell’epoca. Attraverso le vicende delle eroine dei suoi romanzi, la scrittrice scoraggia i matrimoni stipulati per meri interessi economici. La Austen incoraggia invece l’amore passionale, che infiamma i cuori e che spinge una donna a scegliere una vita felice accanto all’uomo che ama.