Arriva da Lecce il nuovo presidente del consiglio degli studenti
Davide Turi prende il posto di Sergio Cau, passato al Nucleo di valutazione
Articolo comparso nella sezione “Ateneo” del n°46 di Pass Magazine
di Alessandro Bonfante
Il 25 ottobre Davide Turi è stato eletto nuovo presidente del Consiglio degli studenti del nostro ateneo. Ha 22 anni, è originario di Borgagne in provincia di Lecce, studia Lingue e dallo scorso aprile rivestiva la carica di vicepresidente. “Intendo continuare sulla linea del vecchio consiglio – ha dichiarato Turi – restando vicino agli studenti che hanno necessità particolari e proponendo nuove attività in collaborazione con le associazioni”. Più che un’elezione è stato un plebiscito per Turi, almeno contando gli otto presenti in sala Terzian. Sette voti a favore e una scheda nulla. “Mi piace conoscere le persone, toccare con mano i problemi e penso che una buona comunicazione sia alla base di tutto”, questo in sintesi il suo stile e la sua visione della rappresentanza studentesca.
L’approdo di Turi alla presidenza del Cds è il risultato di una gavetta che comincia da lontano, in senso temporale, ma anche geografico. Le prime esperienze sono state nel natìo Salento al Liceo linguistico, con l’impegno nella rappresentanza e nell’organizzazione di eventi per gli studenti. Trasferitosi a Verona per l’università, a maggio 2016 è stato eletto nel Consiglio di dipartimento di Lingue e letterature straniere e nel Collegio didattico del suo corso di laurea con la lista “Oltre – Studenti per il futuro”, guidata da Cau. Ha poi ricevuto la delega come rappresentante degli studenti nel consiglio direttivo del Cla (Centro linguistico di ateneo), in quello della biblioteca Frinzi e nella commissione paritetica del dipartimento di Lingue, organo che monitora l’offerta formativa e la qualità della didattica. “Dovrò lasciare qualche carica, cominciano a diventare troppe”, registra Davide.
Due sono i temi che occupano in modo trasversale l’agenda del nuovo presidente, l’ecologia e la “lotta” alla burocrazia. Una delle proposte che ha portato avanti grazie al suo ruolo nel consiglio della Frinzi è l’impianto di fontanelle per l’acqua. Il voto che ha portato alla sua elezione, inoltre, è stato espresso per la prima volta in modo telematico. “Ringrazio Matteo De Carli per il profondo impegno nella messa a punto di questo sistema”, ha tenuto a sottolineare Turi. Niente schede tradizionali e spreco di carta quindi, sono stati sufficienti alcuni semplici clic su una piattaforma informatica.
La poltrona della vicepresidenza è passata a Nicola Marson, 22 anni, studente di Scienze motorie. “Sono molto contento per questa nomina e darò tutto il mio sostegno a Davide. Auspico una collaborazione proficua all’interno del consiglio da parte di tutti i membri”. Non cambia invece il segretario, terza e ultima carica all’interno del consiglio. Davide Cristofori, classe ’92, studia Giurisprudenza e ha espresso a sua volta soddisfazione. “Spero di continuare a lavorare bene insieme come abbiamo fatto fino ad adesso, proseguendo su questa strada”, idea condivisa anche da Turi e Marson.
La situazione del Consiglio si normalizza dopo alcuni mesi di incertezza. Il predecessore di Turi, Sergio Cau, si era infatti autosospeso in giugno dopo la candidatura alle amministrative nella squadra di Patrizia Bisinella e Flavio Tosi. Passati i mesi estivi, durante i quali Turi aveva già cominciato a fare le veci del presidente, Cau è infine decaduto. Il motivo? La sua elezione – da parte dello stesso Consiglio degli studenti – al Nucleo di valutazione d’ateneo, l’organo si occupa di valutare la ricerca, la didattica e la gestione generale della nostra università. “È stato un anno intenso, abbiamo fatto molto del programma della lista Oltre, ma c’è ancora tanto da fare. L’esperienza da presidente mi ha portato via tanto tempo, ma è stata molto formativa e la consiglio. Ho cercato di rafforzare i rapporti del Cds con il rettore e i suoi delegati”, è il bilancio di Cau al termine di questo percorso. “Quella del Nucleo è un’esperienza diversa, si tratta di un organo di carattere più tecnico che politico. L’impegno è notevole, è quasi come un lavoro, ma il contributo economico – caso unico – è molto diverso per la componente studentesca rispetto agli altri membri”.
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