Alla riscoperta di Verona in tempi di pandemia

Valpolicella, vista da Castelrotto
Valpolicella, vista da Castelrotto
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Il Coronavirus blocca gli spostamenti, ma non impedisce l’esplorazione del nostro territorio. Qualche angolo, più o meno nascosto, di Verona e provincia.

Fino alla primavera probabilmente gli spostamenti continueranno a essere piuttosto limitati e questo periodo potrebbe dunque essere quello migliore per cercare di scoprire ed esplorare il territorio in cui viviamo. È fortemente consigliata dunque una bella passeggiata nella zona centrale dell’Arena e di Piazza delle Erbe o sul ponte di Castelvecchio.

Verona è però anche ricca di aree verdi: il Parco dell’Adige Nord e Sud, percorribile sia a piedi che in bicicletta, e il Parco delle Mura, poco lontano da Castelvecchio, con le torri trecentesche scaligere e le quattro Torri Massimiliane di artiglieria ottocentesche.

Non appena sarà possibile varrà poi la pena visitare anche il Giardino Giusti, che in passato ha attirato molti poeti e artisti come Mozart e Goethe. Fiori, vasi di agrumi, cespugli, alberi esotici compongono lo spazio verde assieme a un’architettura legata al mondo classico con statue mitologiche, fontane, grotte, mascheroni, reperti romani e padiglioni dove ammirare il panorama su Verona.

Ossario di Custoza

Un punto suggestivo poi da dove vedere la città è sicuramente San Pietro, piazzale al di sopra del teatro romano. Chi desidererà però ammirare la pianura veronese, farà meglio a recarsi alla terrazza panoramica di Custoza, paesino sulle colline a sud-ovest della città. Dall’altra parte del paese inoltre si trova in cima l’Ossario, il monumento ai caduti della prima e terza guerra d’indipendenza dell’architetto veronese Giacomo Franco, che mise mano anche a Villa Lebrecht, oggi sede di Scienze enologiche dell’Università di Verona.

Un altro luogo ricco di storia è l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle nella Valpantea. Nato come acquedotto romano, è diventato nel corso dei secoli ninfeo per il culto delle acque, poi fonte battesimale e infine meta di pellegrinaggio medievale. Le pavimentazioni in mosaico e le pitture murali sono però la parte più preziosa della struttura, nonché uno dei cicli più interessanti dell’arte paleocristiana in Italia settentrionale. In Valpantena si può inoltre ammirare Villa Arvedi, una delle più belle ville venete in stile barocco, circondata da una coltivazione di ulivi secolari e da un bosco di roveri.

Il veronese offre inoltre suggestivi paesaggi naturali. Il Ponte di Veja è un maestoso arco naturale di roccia, formatosi circa 40 milioni di anni fa a seguito della caduta di una grande grotta carsica. Alto 50 m, oggi si può passeggiare sopra il ponte o ammirarlo dalla zona sottostante. Il Parco delle Cascate di Molina offre invece la possibilità di fare lunghe camminate con viste mozzafiato tra salti d’acqua e scavi archeologici. La Lessinia è poi ricca di percorsi da scoprire tra i boschi o l’architettura delle contrade, delle chiese e dei forti, oltre a visitare i numerosi musei paleontologici, preistorici, ergologici ed etnografici.

Quando la pandemia lo permetterà si potrà poi fare un tour enogastronomico e conoscere le cantine della Valpolicella per degustare il Valpolicella Ripasso, il Classico Superiore, il Valpolicella Base, l’Amarone e il Recioto per il dessert.

Verona, vista da Castel San Pietro
Verona, vista da Castel San Pietro

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