Al via il Festival del Giornalismo di Verona 2022
Nel Foyer del Teatro Nuovo sono stati presentati martedì programma e ospiti della seconda edizione organizzata da Heraldo Magazine e Heraldo Ets.
È stata lanciata martedì in conferenza stampa la seconda edizione del Festival del Giornalismo di Verona, organizzata dalla testata Heraldo e dall’omonima associazione.
Durante la conferenza Elena Guerra, direttrice di Heraldo Magazine, e Fabiana Bussola, presidente di Heraldo Ets, hanno presentato il programma del Festival che si terrà da venerdì 13 a lunedì 16 maggio in varie location della città scaligera.
Dopo la prima edizione del 2021, realizzata grazie ad un crowdfunding della comunità cittadina, la seconda edizione è stata realizzata grazie al contributo di vari sponsor, tra cui Banco BPM, AssistiAmo e il Patrocinio del Comune di Verona e della Prima Circoscrizione.
Questa seconda edizione del Festival del Giornalismo è interamente incentrata sulla parola Ecosistema, inteso sia dal punto di vista ambientale e geopolitico, sia dal punto di vista del mondo dell’informazione.
Come sottolineato da Fabiana Bussola «il programma di quest’edizione è trasversale nei suoi contenuti. Il titolo Ecosistema viene ripreso su due fronti. Da un lato ci saranno incontri legati alle tematiche ambientali e geopolitiche, collegandosi al PNRR e alla sostenibilità. Dall’altro lato saranno presenti incontri legati al mondo dell’informazione come sistema fatto di riverberi ed eco delle notizie».
Il tema della sostenibilità incontra però anche quello del giornalismo per cercare di creare un sistema economico sostenibile per i professionisti dell’informazione. Una sostenibilità economica significa infatti maggior tempo a disposizione per verificare i fatti nella maniera adeguata ed evitare di ricorrere alla fretta del clickbait.
Anche Elena Guerra riferisce che «Ecosistema rappresenta sicuramente la sostenibilità. Come individui siamo costantemente in contatto con questa parola soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia del pianeta. Le nostre però non devono essere parole vuote e quindi approfondiremo l’argomento attraverso la mediazione di tanti professionisti dell’informazione che ci aiuteranno a capire tantissimi atteggiamenti, eventi e considerazioni rispetto a questo tema. Ecosistema poi si riferisce anche al sistema giornalistico e alla sostenibilità dell’informazione perché per essere liberi, ci deve essere informazione libera».
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Francesca Briani, assessora alla Cultura del Comune di Verona; Giuliano Occhipinti, presidente della Prima Circoscrizione Centro Storico; Alberto Melotti, responsabile Direzione Territoriale di Verona e Nord-Est di Banco BPM; Franca Castellani, vicepresidente di Coldiretti Verona e Giampiero Musarra di AssistiAmo.
Sia Elena Guerra che Fabiana Bussola si aspettano maggiore partecipazione e confronto da parte della cittadinanza rispetto alla prima edizione del Festival del Giornalismo.
«Mi aspetto che ci sia voglia di andare avanti con questo tipo di proposta e che la città risponda ad una piccola provocazione per rendere queste tematiche di dominio pubblico» commenta Fabiana Bussola.
L’incontro con Maura Gancitano
Alla conclusione della conferenza stampa è seguito l’incontro di anteprima del Festival del Giornalismo con Maura Gancitano, scrittrice e co-fondatrice del progetto filosofico Tlon. L’incontro dal titolo Cogito Ergo Stop si è incentrato sulla necessità odierna di fermarsi a riflettere sulle informazioni che si leggono per evitare di cadere nell’infomania, la tendenza a cercare forsennatamente le informazioni. In seguito, Maura Gancitano ha anche presentato il suo ultimo libro, Specchio delle mie brame, in cui riflette sul ruolo della bellezza. Nella società moderna, infatti, si tende a considerare come unico canone di bellezza quello occidentale, dovuto principalmente ad un fatto culturale.
«Quello della bellezza è un tema sterminato: ho avuto la possibilità di studiare le ricerche scientifiche su come la bellezza sia a tutti gli effetti un mezzo di controllo. Il problema è capire che lo sguardo che abbiamo sul corpo non è mai oggettivo, ma frutto dell’educazione all’interno della società, e che porta con sé anche lo stigma della vergogna del proprio corpo. Spero che il mio libro sia liberatorio» ha affermato Maura Gancitano.