A che prezzo, Hollywood?
“A star is born” di Bradley Cooper, dal Festival di Venezia 75
di Beatrice Castioni
“Guarda, il talento proviene dappertutto, ma avere qualcosa da dire e un modo in cui dirlo per far sì che le persone ti ascoltino, è tutta un’altra storia.”
Jackson Maine è una star del rock. I suoi continui concerti in giro per l’America lo portano ad incontrare ogni sera laudi compensi, fan adoranti e una fama che non sembra arrestare la sua crescita. Una sera, capitato per caso in un locale, incontra Ally, cameriera con la passione per il canto. Rimane così colpito dalla sua purezza e dall’entusiasmo che invece lui ha perso negli anni, che decide di conoscerla. Quello di Ally è un talento fresco, e per Jackson è una manna dal cielo; la spinge a cantare insieme a lui sul palco durante uno show e il pubblico va in delirio.
La squattrinata Ally funziona, e pian piano comincia a conquistare anche il cuore del rocker. Ha una voce commerciale ma un aspetto non all’altezza, secondo i discografici che Jackson le fa conoscere: comincia quindi un cambiamento fisico e di stile musicale che la lancia nell’Olimpo degli dei. Vende sempre di più e si abitua ben presto alla vita da star e ad un compagno, che nel frattempo diventa marito, del calibro di Jackson. Tuttavia qualcosa si rompe nel loro equilibrio: se la carriera della ragazza avanza, quella di lui subisce un arresto. I concerti diminuiscono, complice anche lo stato depressivo nel quale entra. Una spirale di alcol e droga che lo rende incapace di esibirsi e incapace di mostrarsi in modo dignitoso di fronte alle telecamere.
Una storia d’amore, quella di Ally e Jackson, fatta di purezza, passione e dedizione nei confronti della musica; ma anche di dolore distruttivo, d’incapacità di restare a galla in un mare di notorietà e di necessità di dare sempre il massimo. In fondo siamo solo umani, non possiamo pretendere che i giorni bui non arrivino, i nostri nervi non sempre rimarranno saldi. Come il normale ciclo della vita, se “una stella è nata”, sicuramente un’altra è scomparsa; non c’è posto per tutti. Queste le tematiche principali del terzo rifacimento dopo i musical del 1954 e del 1976, che vede alla regia un Bradley Cooper interessante per la scelta di mantenere i brani musicali per intero, quasi sospendendo l’avanzamento delle trama per assaporare in toto il “concerto nel film”. Cooper/Jackson Maine che ha preso lezioni di canto appositamente ed è molto credibile nel ruolo del rocker vissuto, Lady Gaga/Ally magistrale nell’esecuzione musicale ma forse più debole sul piano recitativo. Si può dire che questa pellicola sia dunque stata una sfida da entrambi i lati: un attore che si improvvisa cantante, e una pop star che all’occasione recita.
Odore di Oscar? Forse, ma l’aspetto più riuscito del film sta nella colonna sonora (totalmente originale), e nel merito di aver recuperato un grande classico del passato che è rimasto nell’immaginario di tutti.